L’azzurro è il colore predominante nelle opere pittoriche di Raffaella Calcagnini, ormai conosciute e riconosciute da molti. “Arriverò in cielo da quella parte di azzurro” è il titolo di un mio recente libro di poesie; quando per la prima volta ho avuto la fortuna di incontrare Raffaella ed ammirare i suoi quadri, ho subito accostato la sua arte pittorica, dove il blu, il bianco, il grigio dominano la scena, a quei luminosi spazi che ho incontrato attraversando la piana di Castelluccio di Norcia; lì i colori forti della valle si mescolano con quelli tenui dell’azzurro terso del cielo, del bianco-latte delle nuvole, e del grigio chiaro dei monti Sibillini.
La pittrice Raffaella Calcagnini è una giovane e brillante signora che vive e lavora a Fano. Ha frequentato l’Istituto d’Arte “Apolloni” ed ha conseguito il Diploma all’Accademia di Belle Arti di Urbino. La sua gioventù l’ha trascorsa a Montemaggiore al Metauro dove sicuramente ha fatto tesoro della storia e della bellezza del luogo: sul “poggio dei Cartaginesi” ha messo le radici alla sua arte pittorica. A tal proposito dice di lei Giampaolo Baldelli: «Raffaella la ricordo con grande affetto da insegnante di Matematica e Scienze alla scuola media, come ragazzina solare, molto curiosa e desiderosa di affetto. Come artista la ricordo da Presidente della locale Pro Loco quando fu organizzata una mostra di pittura con artisti di Montemaggiore, per il progetto di “Arte in collina”: le sue opere, piene di luce e di azzurro, stavano ad indicare la sua continua ricerca verso l’alto e verso l’universo, laddove la sua anima volge lo sguardo per trovare sentimenti e sensazioni che la vita le ha negato da ragazzina.»
La tecnica pittorica che adopera per realizzare i suoi quadri è molto semplice e non ha segreti, usa infatti i colori a olio e dipinge su tavole di compensato di varie misure. Oltre alle mostre “locali” tra cui la fanese “Accolta dei Quindici” nel 1997 e 1998, la Calcagnini vanta anche mostre all’estero: Barcellona (Spagna), Parigi, Antibes (Francia). Sua è anche la realizzazione di alcuni “Trompe l’oeil” (che letteralmente significa “ingannare l’occhio”), arte pittorica di cui lei è abile interprete, che all’osservatore fa sembrare tridimensionale ciò che in realtà è bidimensionale.
Nel 2006 ha anche illustrato il libro per bambini “La magia del grano”. È molto difficile spiegare e descrivere le peculiarità artistiche di un pittore, è come raccontare un tramonto, bisogna assolutamente vederlo! Davanti ad un suo quadro come “Ascesi” o come “Aldilàdelsé”, la Calcagnini mostra tutta la forza del suo stile. Sento, oltre le immagini, la presenza dell’anima tormentata, ma serena, dell’artista dove, spirito-materia, realtà-fantasia, spazio-infinito, gioia-tristezza, speranza-disperazione sono in eterno conflitto, come nella vita.
Piero Talevi
Il Giornale del Metauro